eccomi | elena pugliese

pianpicollo research residency 022

parole per chi arriva


evento finale


Il concetto di pratica è stato al centro della mia ricerca durante un anno di residenza a Pianpicollo. La ricerca ha preso avvio dall'adesione alle pratiche del quotidiano. Letteratura e saggi hanno accompagnato le mie prime intuizioni e osservazioni. Dialoghi aperti con un gruppo di sei persone durante un periodo di quattro giorni di residenza condivisa hanno alimentato e consolidato il lavoro. Pianpicollo non è solo un luogo nel mondo, ma è uno stare al mondo, che si inserisce all'interno della ciclicità naturale senza ostruzione. Non ponendosi al centro, non si impone come esempio, ma come servizio. Servizio alla terra, agli animali, al mondo umano e vegetale, con una ciclicità che riesce sempre a compiersi grazie alla ripetizione delle pratiche messe in atto nel quotidiano. Una parola che rappresenta meglio di tutte le altre il significato di 'servizio' è eccomi in ebraico antico hineni e si riferisce al versetto della Torah ”Dopo queste cose Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose «Eccomi (hineni)!»" (Genesi 22,1). Eccomi, sono qui, sono pronto. Eccomi notte, eccomi giorno, eccomi orto, eccomi gallina, eccomi piatto sulla tavola, eccomi. E' una parola di tutti, è quella postura alla vita che possiamo mettere in atto nel nostro quotidiano con una presenza di qualità.

Attraverso queste riflessioni, Eccomi prende forma in un quaderno rilegato che raccoglie attimi di presenza. Cinque quaderni per cinque stanze, disponibili agli ospiti su ogni scrittoio delle rispettive camere, hanno la funzione di viatico, rituale di passaggio, uno snodo da un mondo fuori a un mondo dentro. Non c'è un inizio e non c'è una fine. Il mio scritto non definisce, ma esplora, apre, interroga, osserva l'apparente disordine che c'è nello stare al mondo. Le mie parole tentano un dialogo con il cielo, la terra, gli animali, gli umani e ciò che di sacro li racchiude. Eccomi, parole per chi arriva è il luogo e il tempo in cui stare, nel tentativo di agevolare chi legge ad aprirsi allo stupore dell'osservare ciò che è in vita. E forse vuole essere un invito al risveglio.